20 novembre 2006
Questa volta no.
Si è conclusa ieri, presso lo spazio Etoile di Roma, Sens of wine, una manifestazione enogastronomica che ha raccolto i migliori vini italiani selezionati dall'esperto Luca Maroni. Accanto al vino, ad animare con profumi e sapori i rispettivi territori d'origine, erano presenti inoltre, alcune delle eccellenze gastronomiche nazionali. Si poteva non partecipare? Direi proprio di no. Già poco dopo l'apertura dei cancelli la manifestazione si presentava ai nostri occhi popolatissima di esseri viventi e sotto la luce dei riflettori ogni ben di Dio era a nostra disposizione. Brunello di Montalcino, Amarone della Valpolicella, Barolo, Sagrantino di Montefalco, Merlot, Nero d'Avola e quant'altro, tutti lì a rendere conto. Così i fantastici sei, armati di saccoccia, bicchiere e tessera di "operatori del settore" hanno iniziato ad assaporare, con rigore e dovizia, il nettare prezioso. Il sapiente e tempestivo suggerimento di "alcuni" di noi ha permesso ad "altri" di noi, di assaggiare solo le delizie più prelibate ed evitare, pertanto, l'onere di bere tutti i vini presenti solo per poter dire quale era quello "migliore". Sennonché cotanto impegno e buona volontà non hanno evitato il manifestarsi di palesi figure di m..... Tralasciando anche i trenta chili circa di bibanesi trangugiati, occorre evidenziare che c'è stato qualcuno che, seppure non intenzionalmente, ha, come dire, sottratto cioccolatini all'olio di oliva destinati alla vendita. Qualcuno, invece, spacciandosi per capace estimatore, ha bevuto olio e mangiato "grassi" come il motore di una vecchia automobile, al solo intento, secondo me, di "foderare" le pareti dello stomaco e poter bere un "goccetto" in più. Qualcun altro ha continuato ad argomentare sulle virtù della mozzarella di bufala campana di fronte alle "bocce" di una avvenente sommelier Veneziana (o forse era Trentina). Qualcuno, ancora, ha dimenticato di restituire i bicchieri all'uscita. Ma dai che sono giovani, ci vuole pazienza. C'è un fatto però che occorre sottolineare, qualcosa che non si deve dimenticare. All'origine di tale osservazione c'è la noia di una vita passata ad essere additato tra i "soliti" che fanno cose che non andrebbero fatte. E si dai, parliamoci chiaramente, si sa chi è che "fa" e chi è che "non fa". No! Non è sempre cosi, non sempre sono "i soliti". C'è stato infatti, qualcuno che era così 'mbriaco da "attaccarsi" all'aceto!. Io ho le prove. Purtroppo la legge sulla privacy mi impedisce di pubblicare foto senza il consenso degli interessati. Sarò felicissimo, però, di inviarle direttamente via mail riservata a chiunque ne farà richiesta. Ciao.
ale