21 settembre 2009
Possono le persone distinguere il patè dal cibo per cani?

Partendo dalla similarità degli ingredienti utilizzati per la produzione, è stato chiesto a 18 soggetti di assaggiare cinque diverse preparazioni a base di carne: un pregiato patè di fegato d'anatra, un più ordinario patè di maiale, dello spam (un tipo di carne in scatola), liverwurst (ricordate quegli affettati rosa onnipresenti nel buffet a colazione in Germania?) e cibo per cani in scatola. Ad ciascuno, poi, è stato chiesto di assegnare un voto, da 1 (il migliore) a 5 (il peggiore), ad ogni campione. Per evitare che i risultati siano falsati dal pregiudizio solitamente associato al consumo di cibo per cani, i cinque prodotti sono stati lavorati in un robot da cucina per far si che tutti avessero la stessa consistenza (quella di una mousse), raffreddati in frigorifero a circa 4°c e presentati in delle ciotole con guarnizione di prezzemolo (che carini…). Il risultato? Questa è la distribuzione dei voti (in percentuale):
Ebbene, se da una parte il cibo per cani è stato votato come il peggiore tra i campioni dal 72% dei soggetti, dall’altra la prelibata mousse di fegato d’anatra è stata votata come la migliore tra i campioni “solo” dal 55% dei soggetti. Anche peggio è che, tra i due estremi, il 55 % (33+22) dei soggetti ha votato spam e liverwurst al 2° posto… In poche parole la maggioranza ha gradito due prodotti dal gusto poco caratterizzato e omologato. Che ne pensate? Non c’è poi da restare sorpresi più di tanto.
Quello che mi ha incuriosito, dando origine a questo post, è il risultato ottenuto dai ricercatori alla domanda di identificare quale fosse il cibo per cani: solo 3 su 18 hanno indovinato (il 17%).
Vero è, come fatto notare nel working paper, che il gusto è un fatto culturale (cavallette, serpenti, cani o cavalli in alcune parti del mondo sono graditi, in altre no), legato ad un periodo storico preciso, ma è altrettanto vero che i pregiudizi influenzano le nostre scelte più di altri fattori. Secondo i ricercatori i soggetti sono stati “ingannati” dal pensiero che il cibo per cani fosse peggiore in termini di gusto. Se a ciò si aggiunge l’indiscutibile verità che il gusto và educato (ricordo di quando sputai la prima kriek di Cantillon nel lavandino…), il passo successivo è breve: bisogna sperimentare! Con una veloce ricerca sul web, ho trovato questa ricetta di biscotti per cane che quanto prima andrò a sperimentare (pardon, sgranocchiare). Bon Appétit.
Biscotti per ladri di pantofole
(da http://www.cavolettodibruxelles.it/ )
per una trentina di biscotti per cani
farina di segale 1 tazza
farina integrale 1 tazza
farina bianca 1 tazza
uovo 1
semi di lino 3 cucchiai
semi di sesamo un cucchiaio
fondo bruno in polvere 1 cucchiaio
olio d’oliva 2 cucchiai
acqua circa mezza tazza
Mescolare tutti gli ingredienti secchi, aggiungere l’uovo e l’olio e quanto basta di acqua per ottenere un impasto omogeneo. Stenderlo al matterello su 3-4mm, ritagliare i biscotti, disporli su una teglia da forno rivestita con carta da forno e cuocere a 180° per mezz’ora. Lasciar raffreddare completamente prima di propinarli al cane :-)
3 commenti:
Mica li mangerai davvero?!?!??!
Beh tutto sommato molti hanno riconosciuto il cibo per cani...pensavo peggio
ciao
ste
(ps... cmq a me, quando la sera apro la scatoletta di cibo per la mia palla di pelo...."rossa" (specifichiamo bene sennò qualche lettrice potrebbe aversela a male).... viene l'acquolina !!!!!)