28 aprile 2008
Nuove foto
Due righe al volo prima di cena per dire che ho pubblicato qualche foto della fermentazione e dei travasi di MorAle e AmorAle. Basta cliccare qui Ciao.

A voi l'aggettivo maturo cosa fa pensare? Secondo me è un termine che può richiamare alla mente concetti e situazioni molto diverse. Fondamentale è il contesto di riferimento: per un sales manager è un mercato o un prodotto del quale sta seguendo le vendite, per un tifoso sarà il momento giusto per la propria squadra di fare gol... Cercando su google, ad esempio, in ordine vengono fuori: un'azienda produttrice di pali in cemento, un'agenzia immobiliare del New Jersey, un avvocato casertano, annunci vari di dubbia moralità... Su wikipedia maturo è addirittura un nome proprio di persona (italiano maschile)... con tanto di onomastico (2 giugno) e Santo. Così si crea solo confusione. Rivolgendosi alle risorse tradizionali (il dizionario, per intenderci) si scopre che l'aggettivo in questione, in sostanza, definisce una condizione temporale: maturo si dice del frutto che ha raggiunto il massimo sviluppo, di cose che hanno compiuto il loro corso, di persona che si trova compresa tra la giovinezza e la vecchiaia... Su quest'ultimo punto non sono completamente d'accordo. Detta così sembrerebbe che un uomo e una donna maturi siano più vicini a vecchiaia che a giovinezza. Secondo me, anche per gli esseri umani, in certi casi, calza a pennello il concetto di maturità adottato per il vino. Maturo si dice di un vino che, indipendentemente dall'età, presenta un equilibrio e un'armonia ottimali, nel quale tutte le caratteristiche organolettiche hanno raggiunto il massimo grado di apprezzamento. A dar man forte c'è anche l'etimologia della parola: "maturo" deriva dal latino maturus, che trae origine dal celtico matu che significa "buono". Dunque è vero che la maturità è un momento di apice ma, non dimentichiamo, come nei vini più preziosi, può durare anche molto a lungo...
Dall'idea al progetto, dal progetto alla ricetta, dalla ricetta all'azione. Domenica si torna a brassare, và in scena la prima cotta alla frutta. La birra base sarà preparato con malto pilsner al 70%, la restante parte sarà composta da frumento biologico non maltato (come da disciplinare lambic). Il mosto base, una volta raffreddato, prenderà due strade diverse. Una parte (la Morale) sarà fermentata con un lievito selezionato e aromatizzata con le more. L'altra (l'AmorAle) sarà lasciata al caso, “infettata” dai lieviti selvaggi presenti sulla buccia delle more selvatiche fermentate per un'estate al sole, in barattolo con lo zucchero e l'aggiunta del fondo di una Orval. Speriamo bene...